Il metodo del “Reset” Psicologico applicato agli attacchi di panico e di ansia

GLI ATTACCHI DI PANICO: IL MALE DEL NOSTRO SECOLO, COSA SONO E COME SI CURANO CON IL METODO DELLA “RESET PSICOLOGICO”.

Gli attacchi di panico sono una forma di malessere generalizzata, compaiono all’improvviso e spesso durano dai dieci ai venti minuti. I sintomi più frequenti si riconoscono in uno stato di profonda agitazione, tremore, senso di svenimento, fitte al torace, bocca secca, giramento di testa e perdita del senso della realtà. Il soggetto, in quella situazione, pensa di morire, di avere un’infarto imminente, ma quando sopraggiunge al pronto soccorso, il suo stato è già di molto ridimensionato, lasciandogli per due o tre ore un senso di stordimento e di debolezza generalizzata; spesso viene inviato al medico curante. Dopo questa prima esperienza, il soggetto, comincia ad evitare i luoghi in cui è comparso per la prima volta l’attacco, comincia a restringere il suo raggio di azione per ridurli al minimo indispensabile, evita gli spazi aperti, la macchina e molte volte rischia di perdere anche il lavoro. Subentra, poi, la paura della paura degli attacchi, perché non sapendo quando arriveranno si pone in uno stato di attesa che genera conseguentemente uno stato di ansia cronica, ma cosa provoca questo attacco? E perché si chiama di panico? Molti specialisti sono convinti che si tratti di qualcosa che proviene dal profondo, che si possono ridurre, controllarli, ma non eliminarli definitivamente. Gli stessi psichiatri intervengono con i farmaci per sedare, al momento, la tensione emotiva , ma sono convinti che non sia sufficiente solo la cura farmacologica perché non rimuove la causa profonda, ma la contiene. Gli approcci psicoterapici sono vari: il metodo cognitivo-comportamentale va per la maggiore, ma anche qui possiamo notare miglioramenti dovuti all’apprendimento di metodi di controllo e di accettazione del sintomo. Ci sono varie teorie di approccio terapeutico, ma tutte si fondano sul controllo e sul contenimento del sintomo.

 

L’evento scatenante dell’attacco di paura, apparentemente è improvviso e senza ragione, ma contiene, invece, un ricordo emotivo. Si definisce di panico perché il soggetto vive una paura immotivata, e non vi è ragione alcuna, in quel momento, di fuggire dal luogo che, agli occhi degli altri, non presenta pericolo imminente. La conseguente confusione mentale, proprio perché non se ne comprende la ragione, spinge il soggetto a pensare ad una malattia organica.

 

La dott.ssa Anna De Santis, applica un metodo risolutivo, che pone il soggetto di fronte alla reale causa dell’evento scatenante. Il metodo si chiama , “RESET PSICOLOGICO” così definito perché si arrivano a costruire, come una sorta di puzzle, i punti fondamentali che hanno formato l’attacco, che non sono altro che le esperienze vissute in un certo momento della vita dal soggetto stesso, che possono essere rievocati in qualunque posto che contenga elementi simili a quelli contenuti nel contesto dell’esperienza traumatica. Ad esempio,se una persona vive l’esperienza traumatica di violenza da parte di qualcuno che la minaccia con un coltello, può vivere lo stesso stato emotivo se vede un coltello simile in un contesto per lei significativo, rivivendo così la stessa identica paura, ma incomprensibile, in quel momento, perché il luogo rievocativo non contiene pericoli imminenti. Risalendo, invece, all’episodio traumatico, che il soggetto non deve descrivere, con il “RESET PSICOLOGICO”,si mette il soggetto nella condizione di cancellare le emozioni traumatiche anche mantenendo il ricordo che, ormai scarico emotivamente, diventa innocuo, e si renderà conto di aver risolto il tutto in pochissime sedute, il “RESET” può andare da una o al massimo a cinque incontri, in cui il soggetto può ritenersi guarito. Tale metodo la dott.ssa Anna De Santis lo usa, con successo, anche  in ambito militare per aiutare coloro che partono o che ritornano dalle missioni di pace.

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